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8. LE ZONE DI ALLENAMENTO SI SPOSTANO DURANTE WORKOUT LUNGHI

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giu 10, 2024
∙ A pagamento
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8. LE ZONE DI ALLENAMENTO SI SPOSTANO DURANTE WORKOUT LUNGHI
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a person riding a bicycle
Photo by Markus Spiske on Unsplash

Nel post precedente, abbiamo visto come la durability (vale a dire la capacità di ridurre al minimo i propri parametri fisiologici e prestativi durante esercizio fisico prolungato) sia un parametro non correlato ai parametri tradizionali come VO2max e potenza a soglie/FTP.

Avere VO2max o FTP più alti non significa necessariamente avere una durability superiore.

Oltre che alla prestazione, il concetto di durability può influenzare anche le zone di allenamento. Le zone dovrebbero essere calcolate e separate dalle soglie fisiologiche, vale a dire la prima e seconda soglia ventilatoria o lattacida/critical power. Questo perché la fatica durante e post-allenamento, cosí come il recupero, variano in base al superamento o meno di queste soglie fisiologiche. (1)

Ad esempio, utilizzando i classici modelli a 5/7 zone:

  • le zone 2 e 3 dovrebbero essere separate dalla prima soglia ventilatoria o lattacida.

  • le zone 4 e 5 dovrebbero essere separate dall seconda soglia ventilatoria o lattacida, oppure dalla critical power.

Nei test tradizionali, solitamente, queste soglie vengono calcolate in uno stato di riposo dopo un warm-up di 5-30 minuti. Tuttavia, spesso accade che in uscite di allenamento lunghe la stessa potenza viene percepita come più pesante nella seconda parte rispetto all prima.

Si tratta solo di una sensazione, oppure anche le soglie fisiologiche (e quindi le zone di allenamento) si modificano durante workout lunghi?

Uno studio pubblicato da Stevenson e Colleghi (Auckland University of Technology, Nuova Zelanda, dove ho trascorso il mio ultimo anno di dottorato di ricerca) su European Journal of Applied Physiology nel 2022 ha provato a rispondere a questa domanda. (2)


COSA HANNO FATTO?

  • 14 ciclisti/triatleti sono stati reclutati (VO2max medio: ~60).

  • Durante un’unica sessione di laboratorio hanno effettuato nel seguente ordine:

    1. Step test incrementale a riposo (solo breve warm-up) per determinare potenza e frequenza cardiaca alla prima soglia ventilatoria (VT1-riposo);

    2. 2 ore al 90% della VT1 calcolata a riposo;

    3. Di nuovo lo step test incrementale per calcolare potenza e frequenza cardiaca a VT1 dopo 2 ore (VT1-2h).

L’obiettivo é stato quello di verificare le differenze di potenza e frequenza cardiaca a VT1 tra il test a riposo ed il test dopo 2 ore (e quindi vedere se e come le zone di allenamento variano durante workout lunghi).

Schema semplificato del protocollo effettuato. Immagine adattata da Stevenson et al. (2022). (2)


COSA HANNO TROVATO?

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